Parthenope
olio e tecnica mista su tela
125x250



“Chi sono le Amazzoni oggi?
Quali donne sono guerriere ardenti e furiose che combattono le paure del nostro tempo?

Le riconosci dallo sguardo fiero, dal viso aperto, dal modo in cui mostrano la propria umanità, il sacro femmineo.
Donne dallo sguardo fiero con il seno sinistro scoperto.
Sguardo fiero ed altero come freccia puntata alla coscienza dello spettatore che non può, non deve passare incolume alla vista della Guerriera.
Seno sinistro, simbolo di coraggio e passione, mostrato con consapevolezza, e che, nella messa a nudo della propria unicità, è monito a chi rinchiude se stesso in un abito di menzogna.” 

Rita Esposito   



Alchimia del Sapere
olio e carta su tela
100x200


Παναγιώτα
olio su tela
100x200


Tra Terra e Cielo
olio su tela
100x200


Lo Specchio dell’Anima
olio su tela
100x200


Domina
olio e oro acrilico su tela
100x200


Dolanzè
olio su tela
100x200


Notte di San Lorenzo
olio su tela
92x200


L’Uovo Cosmico
olio su tela
100x200


Laudate
olio su tela
100x200



olio su tela
100x200


Scacco Matto
olio e rame acrilico su tela
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Gelso Mora
olio e sabbia su tela
100x200

“'Leggere' le opere di un artista è sempre come fare un viaggio nella sua anima.

Nel caso di Rita Esposito lo è di più perché la sua cifra stilistica, riconoscibile e personale, fonda sulla sincerità gran parte della propria potenza espressiva.

La scelta delle amazzoni come soggetto dei dipinti è di per sé un'esplicita dichiarazione d'amore nei confronti della donna guerriera, che combatte senza sosta nella vita, portando talvolta i segni delle sconfitte e sempre quelli delle esperienze attraversate.

La donna amazzone, dal seno scoperto, racchiude in sé fierezza e fragilità; la sua femminilità esposta è un monito contro le finzioni e le ipocrisie.  Ella svela con il suo corpo la potenza generatrice dell'archetipo femminile, ma nasconde anche, nella parte coperta e invisibile, il suo mistero. Ciò che non è dato conoscere, ma anche ciò che è sacrificato, omesso, sottratto, come contropartita o prezzo di un percorso mai facile. Proprio come la mutilazione del mito a cui l'artista si ispira.

Le donne raffigurate sono incarnazione, ognuna a suo modo, di questa stessa femminilità, che è contemporaneamente sacra e umana, spirituale e carnale.

In ogni dipinto il ritratto femminile vede volutamente trasformarsi la riproduzione realistica in rappresentazione di un'immagine universale: l'io che si afferma, quello dell'amazzone, è al contempo icona e donna reale, colta sulla tela in una dimensione intermedia, in una sorta di intercapedine, da cui l'animo indomito si mostra, paradossalmente, in una ieratica fissità.

I visi e gli sguardi sono forma vitale, incastonata in linee e colori, vorticanti, preziosi e quasi lavici, che si propagano intorno alla figura umana, come  irradiati da essa.

Ciascuna amazzone trova nel raffinato universo simbolico dell'artista, poetico e mai didascalico, la propria specifica connotazione, i tratti di una identità interpretata.

I particolari anatomici, come i capelli e le mani, diventano essi stessi simbolo, origine o prolungamento di forme astratte con le quali si intrecciano. La geometria convive con l'umano, i volumi con la bidimensionalità dei colori giustapposti.

Così la pittrice, che non dimentica di essere un architetto, travasa i pensieri di un'arte nell'altra.

Ne risulta un equilibrio non artificiale che esalta la centralità della figura femminile, davanti alla quale l'osservatrice si specchia, attratta da una forza quasi ipnotica, e l'osservatore si lascia interrogare.

Queste donne amazzoni non accettano l'indifferenza, ma rivendicano per sé, per la propria esistenza, una totale attenzione. Esse affermano con spudorata consapevolezza la propria presenza, in un mondo non sempre predisposto all'ascolto, ma grazie alla sensibilità dell'artista, che quasi le evoca da una dimensione onirica, noi possiamo intravederne i pensieri e sentire l'eco lontana delle loro voci. “

Annarita Ricci

Storico dell’Arte